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lunedì 21 dicembre 2015

Il posizionamento sui motori di ricerca!

Perchè è importante che il sito sia ben posizionato sui motori di ricerca?
Partiamo da questa domanda per esplorare il mondo del Seo. Ormai, ben noto a tutti, è l’importanza del mondo del web e soprattutto la conoscenza del nostro prodotto/servizio/azienda sul mercato online. Oggi giorno i motori di ricerca sono la risorsa e la fonte principale con cui gli utenti cercano informazioni per prenotare una vacanza, notizie, offerte per un determinato prodotto o consigli prima di acquistare un servizio. Essere inseriti tra i primi posti dei risultati dei motori di ricerca è il modo più sicuro e veloce per attirare maggiori utenti, raggiungere un target specifico di persone e aumentare il proprio ritorno sugli investimenti. Avere, difatti,  un sito ben posizionato sui motori di ricerca per le parole chiave di riferimento (e per quelle utilizzate dagli utenti), produce un aumento dei visitatori unici e aumento del traffico di qualità verso il vostro sito. I consumatori che arriveranno al vostro sito tramite il motore di ricerca saranno, infatti, gli utenti cosiddetti "in target", ovvero profilati e predisposti a un acquisto.
Per questo, il posizionamento sui motori di ricerca è considerato uno dei fattori determinanti per trasformare un'idea e un sito in un iniziativa di successo.

Con il termine SEO ( Search Engine Optimization, in acronimo SEO), si intendono tutte quelle attività volte ad ottenere la migliore rilevazione, analisi e lettura del sito webda parte dei motori di ricerca attraverso i loro spider, , al fine di migliorare (o mantenere) un elevato posizionamento nelle pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web.





L'attività SEO consente un facile reperimento del sito da parte degli utenti che cercano sui motori e normalmente determina l'aumento del volume di traffico qualificato (utenti specificamente interessati) che un sito web riceve tramite i motori di ricerca. Tali attività comprendono l'ottimizzazione della struttura del sito e degli url (url optmization), dell' accessibilità delle informazioni da parte dei motori degli utenti, spider (robot and sitemap optimization) sia del codice sorgente (code and error optimization), degli approfondimenti link (link optimization), la presenza delle immagini, della pagina web, sia dei contenuti. L'ottimizzazione è parte di un'attività più ampia, il Web marketing (marketing del web e dei motori di ricerca), differente dal Search Engine Marketing (SEM), che invece è una specifica branca del Web marketing che riguarda l'attività di acquisto di traffico svolta nei principali motori di ricerca (detta anche Adwords marketing). Nonostante questo si può ritenere che le tecniche di attività di SEO e quelle di SEM non differiscono in modo basilare, bensì hanno numerosi punti in comune. La caratteristica saliente che li differenzia è solamente l´investimento monetario per il SEM e la "gratuità" delle campagne SEO. L'attività di ottimizzazione per i motori di ricerca comprende varie operazioni tecniche che vengono effettuate sul codice HTML (incluso il markup) e sui contenuti delle pagine web del sito, nonché sulla struttura ipertestuale complessiva (tecnologie di interazione comprese). Indispensabile è anche l'attività esterna al sito, solitamente effettuata con tecniche di link building, diffusione di comunicati stampa e campagne di article marketing di qualità. La figura professionale specializzata in ottimizzazione è il SEO (search engine optimizer, ottimizzatore per i motori di ricerca - che ha il medesimo acronimo dell'attività che svolge). In siti di dimensioni elevate, o particolarmente complessi, il SEO resta in stretto contatto con il team di lavoro, necessitando a seconda degli elementi trattati di specifiche professionalità che difficilmente possono ricadere in una singola persona. L'ottimizzazione di un sito è funzionale al suo posizionamento nelle pagine di risposta dei motori, che a sua volta è funzionale alla visibilità dei prodotti/servizi venduti.

Oltre al SEO, rammendiamo altri, tra i fattori tecnici, fondamentali per la buona realizzazione di un sito internet.

SEM (Search Engine Marketing): tutte le azioni di marketing digitale (soprattutto AdWords), volte principalmente a creare e gestire inserzioni a pagamento sui motori di ricerca.
DEM (Direct Email Marketing): l'arte della comunicazione email con i clienti, lungi dal diventare spam, mirata ed efficace.
AdWords: è il principale strumento di Google per la gestione degli annunci a pagamento, con molti strumenti per orientarsi nel mondo del digital marketing (es. strumento per le parole chiave)
Analytics: è il principale strumento di Google per la misurazione dell'efficacia delle azioni di digital marketing, per la misurazione degli accessi e dei flussi di visitatori del propri siti web.


Andrea Tedesco – Web Master/ / SEO & SEM Executive - Sviluppatore di Megadv.it


Per saperne di più

mercoledì 16 dicembre 2015

La gestione aziendale nella piccola media impresa!


Molteplici, nel mondo dell’economia, sono le definizioni di Pianificazione applicata al mondo aziendale. Proviamo a dare quella, a mio avviso, più concreta.


La pianificazione aziendale può esser definita come la creazione di un programma ben definito e strutturato attraverso il quale l'azienda definisce i suoi obiettivi e le azioni adeguate a conseguirli. Gli obiettivi, a loro volta, possono essere definiti come risultati futuri, misurabili, che si prevede di conseguire entro un determinato tempo.
Nel gergo aziendale essa è sinonimo di “guardare al futuro”, costituendo, senza alcun dubbio, uno dei punti di forza fondamentali che permettono, all’azienda stessa, di continuare a vivere ed a crescere nel tempo.
La pianificazione può essere scomposta in fasi connesse, si parla così di:

Pianificazione strategica, che traduce i fini aziendali (la mission) in obiettivi strategici, aventi un orizzonte temporale di lungo termine, pluriennale;
Pianificazione tattica, che traduce gli obiettivi strategici in obiettivi tattici, aventi un orizzonte temporale di medio termine (indicativamente da uno a 3-5 anni);
Pianificazione operativa, che traduce gli obiettivi tattici in obiettivi operativi (o gestionali) aventi un orizzonte temporale di breve termine (indicativamente non superiore all’anno).

La pianificazione è qualcosa di più della semplice previsione in quanto implica la volontà di controllare l'evoluzione dei fenomeni e comporta, quindi, l'assunzione di decisioni sugli obiettivi che si vogliono conseguire nell'orizzonte temporale considerato - obiettivi che devono essere SMART, acronimo di specifico, misurabile, raggiungibile, realistico, da raggiungere in un tempo definito - ; delle attività necessarie per conseguire gli obiettivi e le risorse (umane, materiali, finanziarie ecc.) impiegate per svolgerle; dei tempi, le modalità e l'organizzazione per acquisire (se non già disponibili) ed impiegare le risorse.
Queste decisioni sono formalizzate con la redazione di piani relativi alle singole aree (ad esempio, funzionali) nelle quali si articola l'azienda, che sono poi integrati in un unico piano aziendale, sottoposto all'approvazione dell'organo competente. Per l'assunzione delle decisioni possono essere usate metodologie specifiche: ne sono esempi l'analisi SWOT, usata per la pianificazione strategica, e le metodologie di valutazione dell'investimento, usate per le decisioni di investimento.
Il processo di pianificazione (planning) non si esaurisce con l'approvazione dei piani: l'andamento della loro attuazione va, infatti, verificato nel tempo, giungendo anche alla revisione o all'aggiornamento degli stessi in caso di eventi rilevanti, quali forti scostamenti non recuperabili, mutamento delle condizioni al contorno, variazioni di strategia ecc. Per i piani a breve termine può essere formalizzata anche un'attività di verifica ed aggiornamento periodica, ad esempio trimestrale. In certi casi, sempre più frequenti nella realtà attuale, il raggiungimento dello stato futuro, che costituisce obiettivo della pianificazione, comporta una transizione organizzativa o di business, legata a scenari di cambiamento significativi; in casi come questi si parla di change management, riferendosi con tale termine agli strumenti ed ai processi utilizzati per realizzare e supportare la transizione.

Alcuni pratici ed utili suggerimenti, ricercati e sperimentati, per impostare una buona gestione/pianificazione nella piccola media impresa.


STABILIRE COSA VEDI: VISION E MISSION.
Con il termine Vision si intende l'insieme degli obiettivi di lungo periodo che si vuole definire per la propria azienda. La Mission rappresenta, lo scopo che si vuole raggiungere. In genere, secondo alcuni un buon mission statement dovrebbe rispondere alle tre domande fondamentali: chi siamo, cosa vogliamo fare, perché lo facciamo?

PREPARARE UN BUSINESS PLAN BEN STRUTTURATO.
Organizzare una buona pianificazione dell’attività volta a delineare un certo percorso di crescita, rappresenta senza alcun dubbio un passaggio complesso ma, al contempo, essenziale, a cui tutte le piccole imprese devono sottoporsi per stabilire la rotta della propria gestione aziendale: ragiona per obiettivi da raggiungere nel tempo con scadenze specifiche e fai una previsione realistica dell’andamento finanziario che ti permetta di coprire tutte le spese necessarie al pieno sviluppo aziendale.
ORGANIZZA E PIANIFICA.
Uno dei consigli migliori quando si parla di gestione aziendale è quello di essere sempre sistematicamente organizzati. Organizza tutto: il tempo, i movimenti del magazzino, il personale e l’attività finanziaria. Pianifica una strategia che ti permetta di gestire ogni incarico ottimizzando le spese. Per riuscirci ti consigliamo di preparare un file nel quale registrare i dettagli più rilevanti da controllare almeno una volta la settimana, così da avere sempre un quadro preciso della situazione generale.

AGGIORNARSI COSTANTEMENTE.
Se vuoi gestire un’impresa competitiva, devi fare tutto il possibile per restare sempre informato sulle ultimissime novità del tuo settore lavorativo: scopri le nuove tendenze sfruttando riviste, newsletter, blog, siti d’informazione, convention e, più in generale, tutto ciò che può esserti utile per aggiornare di continuo le tue competenze, offrendo al pubblico un bagaglio di conoscenza di alto livello e valore.

DARE REFERENZE.
Stila una lista dei clienti soddisfatti del tuo operato e convincili a farti pubblicare nel tuo sito web le loro testimonianze, affinché tutti possano constatare l’effettiva qualità dei servizi-prodotti offerti. Buone referenze e passaparola rappresentano certamente due potentissimi strumenti pubblicitari che, in breve tempo, possono aiutarti a raggiungere quel livello di notorietà indispensabile per mettere delle solide basi alla tua attività commerciale.

“L'esperienza dimostra che, se si prevede da lontano il disegno che si desidera intraprendere, si può agire con rapidità una volta venuto il momento di eseguirlo.”


domenica 13 dicembre 2015

Organizzazione aziendale: come costruire le fondamenta!

“Un insieme di persone formalmente riunite che perseguono uno scopo comune”.

E’ con questa definizione che Max Weber, nei primi anni del ‘900, ha introdotto il tema dell’organizzazione nel mondo aziendale.


L'organizzazione di un sistema aziendale è un fattore di fondamentale importanza assumendo, a volte,  un ruolo anche più rilevante di quello relativo agli stessi beni economici.





Per organizzazione si intende l'attività volta ai seguenti compiti:
  • individuare i mezzi più adatti per conseguire il fine dell'impresa;
  • stabilire i tempi e i modi delle attività da svolgere;
  • assegnare razionalmente i compiti alle persone incaricate di eseguirli.

Peculiari di una buona struttura organizzativa devono essere la capacità di individuare correttamente le strategie da seguire e la giusta dose di flessibilità per adeguarle ai possibili futuri mutamenti del mercato. In sintesi possiamo dire che la struttura riveste le funzioni di programmazione e di controllo delle attività dell'azienda.
Premesso questo, a gettare le fondamenta dell’organizzazione è l’organigramma: strumento utile per definire i ruoli, i compiti, le mansioni e i legami tra i vari organi della struttura aziendale stessa.






Il tipo di organizzazione/organigramma del lavoro può esser così strutturata:





Organigramma gerarchico: ogni elemento si trova ad essere gerarchicamente dipendente dal responsabile in grado più elevato immediatamente superiore, in accordo ad una struttura di tipo piramidale che vede al vertice in genere l'imprenditore stesso, se questo è una persona fisica, o il presidente del consiglio di amministrazione se l'impresa è una società di capitali. Rappresenta, in breve, una catena di responsabilità suddivisa per competenze.

Organigramma funzionale: prevede una suddivisione dei compiti in relazione alle varie funzioni in cui si può articolare l'attività aziendale. In questo modo ogni responsabile dei diversi settori, per la sua parte di competenza, si trova ad esercitare la propria autorità su ogni elemento dei livelli inferiori.

Organigramma misto: recupera gli elementi caratteristici delle due strutture precedenti, creando un’unica  responsabilità gerarchica, tenendo però presente, l'esigenza di una marcata specializzazione dei diversi compiti. Tipica di questa struttura è la creazione, anche temporanea, di gruppi di lavoro composti da soggetti dotati delle diverse competenze necessarie alla realizzazione del prodotto.

Secondo aspetto da tener in considerazione è il raggiungimento dell’obiettivo prefissato e per il quale, è necessario impostare correttamente i fattori di successo dell’organizzazione, quali il corretto dimensionamento delle risorse all’interno della struttura; la gestione per processi; la standardizzazione dei flussi fisici ed informativi; le regole di coordinamento tra le risorse; la scelta della struttura organizzativa più adeguata; la gestione dei carichi di lavoro e dei vincoli; il controllo delle performance (misurazione, incentivazione, retroazione); i sistemi di comunicazione e reporting; i processi di miglioramento continuo.
In ogni realtà di successo, ciascuna di queste variabili diventa oggetto di riesame e riprogettazione. 
Tutto questo deve esser analizzato e strutturato alla luce della cultura aziendale, della sua visione mission.  
L’organizzazione, in sintesi, è indipendente dalle tecnologie, dai prodotti e dai cicli produttivi: ha una sua anima, un suo corpo, un suo portamento!

“I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione” – Muhammad Ali - 

Claudia Siniscalchi - Hr Specialist 


www.imprenditivo.it 
#organizzazioneaziendale #specializzazione #amoreperilpropriolavoro 

mercoledì 9 dicembre 2015

Come Gestire un Team Vincente!

La Motivazione è quello che fa realmente la differenza!



Con questo aforisma Steve Jobs, ci invita ad iniziar qualcosa, a non arrenderci e ad innovare sempre.
Si parla di crisi, di difficoltà nel riuscir a trovare un posto di lavoro che soddisfi  le nostre esigenze. 
E ancora, si parla, delle nuove idee – le c.d. Startup -, chiave indispensabile per poter innovare, cambiare le cose, gestire gli elementi  a disposizione. La parole d’ordine? Adattarsi alle tecnologie, ai nuovi strumenti e, soprattutto, aver la capacità di coordinare al meglio gli stessi a disposizione, ossia il personale.




La Gestione delle Risorse Umane, su questo ci soffermeremo, è una funzione aziendale rilevante che riguarda la gestione del personale nel suo più vasto significato. Scegliere, organizzare, guidare, motivare, formare e ottenere il massimo dai propri collaboratori: questo è quello che ogni titolare di azienda – a prescindere dal numero di dipendenti e da quello che si fa – dovrebbe imparare a gestire.
Oggigiorno i ritmi e le condizioni di lavoro producono spesso malcontento tra i lavoratori: la loro insoddisfazione, unita ad una conduzione poco responsabile dell’azienda, può generare dipendenti demotivati, stanchi e inefficienti: bisogna, dunque, esser in grado di agire e render sereno, trasparente e meritocratico il clima aziendale.
Entra, così, in gioco il termine motivazione: ossia, l’insieme delle azioni che spingono una persona ad agire e a mettere in atto un comportamento in direzione degli obiettivi da raggiungere. E’ un fattore essenzialmente soggettivo in quanto ognuno di noi è motivato da fattori differenti. Esser motivati al lavoro significa svegliarsi felici per l’inizio di una nuova giornata lavorativa, non sentirsi stanchi ed essere sempre alla ricerca di nuovi traguardi. Alcune persone sono più attratte dal denaro, altri dalla sensazione di essere considerati i migliori, di essere riconosciuti nel proprio ruolo, altri, ancora, dalla sfida materiale con gli avversari, o dall’opportunità di esprimere la propria creatività. Inoltre, bisogna considerare che non sempre gli obiettivi del lavoratore coincidono con gli obiettivi del gruppo. O meglio, spesso il lavoratore percepisce una dicotomia,  una contrapposizione tra i propri obiettivi personali e gli obiettivi dell’azienda nel suo complesso. Bisogna, dunque, cercar di mettere in connessione le persone, trasferire le strategie e tradurre gli obiettivi come vision generale e input personale, lavorare sulle componenti emotive non intenzionali per favorire il lavoro di squadra, render proficua l’attività lavorativa.
Deve esser il Manager o il datore di lavoro, sempre sotto guida di un consulente specializzato, a gestire questi fattori al fine di creare non solo un ambiente sereno ma soprattutto, un team vincente. Questo non vuol dire che non avrà delle difficoltà o problemi; egli sarà però più pronto per affrontare le problematiche e maggiormente agevolato nella risoluzione di esse.
Ci sono diversi fattori che rendono un team vincente: bisogna analizzare la propria realtà e cultura aziendale, il core business, lo scopo che si vuole raggiungere.
Riassumendo possiamo affermare che un vero team è un gruppo di persone con abilità complementari impegnato verso un obiettivo comune. Solo in questi casi troviamo sinergia, motivazione, visione comune, lavoro di squadra, capacità al problem solving, energia positiva e voglia di star bene.

Suggerimenti per gestire al meglio il Tuo Team?
(In breve)
  • Lo sviluppo di un team: conoscere e capire le caratteristiche di tutti i componenti del gruppo.
  • Comunicazione: alla base di ogni contesto vi sta il modo con cui si ci rivolge agli altri, con cui si trasmette il proprio messaggio, ecc…
  • Motivazione: le condizioni di lavoro devono esser soddisfacenti affinchè la crescita psicologica del team sia effettiva.
  • Gestione dello stress e dei conflitti e delle riunioni.

Claudia Siniscalchi – Hr Specialist 


Per saperne di più www.imprenditivo.it / https://www.facebook.com/imprenditivo.it/?ref=hl

lunedì 7 dicembre 2015

Perché investire in pubblicità?

Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi, è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo” 
- Henry Ford - 



Internet è un modo di comunicare e di veicolare informazioni in continuo e rapido rinnovamento. Il web mette a disposizione tutte le sue potenzialità ma per sfruttarle è necessario stravolgere continuamente il nostro modo di operare. Allargare il proprio bacino d’utenza utilizzando il web non significa ricorrere a grossi investimenti: è possibile ottenere un grande numero di vantaggi con spese contenute ed una pianificazione strutturata con cadenza quotidiana.





Nella comunicazione online sono di primaria importanza i concetti di sincerità, trasparenza e costanza in quanto, oggi,  gli utenti del web cercano informazioni concrete, precise e soprattutto veritiere. I contenuti devono rispondere a precisi criteri di funzionalità: non solo devono  esser in grado di catturare l’attenzione ma anche di comunicare in maniera chiara ed immediata.
E’ fondamentale stabilire un rapporto di fiducia con i navigatori del web, che di fatto sono anche i nostri potenziali clienti. Comunicare, trasmettendo fiducia, è l’unica cosa che può fare davvero la differenza.
Internet ha una potenza incredibile solo se impariamo ad usare questo strumento e ne rispettiamo le regole, implicite ed esplicite: è finita l’era del web 1.0 durante la quale parecchie persone si nascondevano dietro un nickname, pensando così di rimanere completamente anonime. Oggi se vuoi farti ascoltare devi avere un nome, un cognome, un volto, una voce. Le persone devono sapere dove stiamo, dove e come lavoriamo. Tuttavia, una strategia di comunicazione online basata sui contenuti non è semplice da mettere in atto e spesso, nonostante l’impegno e la dedizione, i risultati desiderati tardano ad arrivare.
Proviamo ad scoprire i possibili aspetti che potrebbero far la differenza.
In primis è importante creare empatia per la quale intendiamo una condivisione di emozioni tra i protagonisti della comunicazione una sorta, dunque,  di confidenza. Quella stessa confidenza che spinge un cliente sconosciuto a raccontarci qualcosa di un aspetto intimo della propria vita privata, per esempio. E’ vero anche che esistono persone, particolarmente carismatiche e talentuose che riescono, in maniera istintiva e naturale, a creare questo feeling con gli altri e altre, di converso, che sono più timide e hanno maggiore difficoltà. La peculiarità che li accomuna è quella di utilizzare, in ogni caso, tecniche specifiche di comunicazioni (saper come e cosa scrivere ad esempio).
I Social Network sono le community più diffuse su internet, all’interno delle quali milioni di utenti in tutto il mondo si ritrovano per dialogare ed interagire. 
Giorno dopo giorno social network come Facebook, Twitter, Pinterest, Youtube, Instagram - solo per citare i più famosi -, crescono in maniera esponenziale, registrando accessi sempre più frequenti e lunghe sessioni di navigazione. Queste nuove forme di aggregazione rappresentano anche uno straordinario strumento di marketing, ideale per pubblicizzare la propria attività, ampliare la propria rete di contatti e interagire con i propri clienti. investire in pubblicità sui social media, in termini di energie e denaro, sembrerebbero portare numerosi benefici alle aziende.
I social infatti non vanno considerati come un canale idoneo alla vendita diretta, ma come un contesto per costruire relazioni, fiducia, migliorare la percezione del brand, fattori che successivamente possono influenzare il processo di acquisto degli utenti. Un metodo proficuo consiste nel produrre contenuti di valore che stimolano condivisioni e passaparola spontaneo da parte degli utenti. Lo scopo primario è allargare la propria audience, migliorare la brand awareness e acquisire contatti profilati che, dopo essere stati attratti con iniziative di vario tipo, andranno fidelizzati e infine indirizzati verso l’obiettivo commerciale.
FONDAMENTALE, dunque, è creare un piano marketing ben strutturato per promuoversi e far pubblicità! Individuare il target giusto. Pubblicare contenuti originali, stimolanti, non troppo ripetitivi e, soprattutto,  non noiosi.
La regola preziosa del marketing è quella di proporsi ai clienti come vorremmo si ponessero a noi.
A tal proposito e per concludere, aggiungo due parole riguardo megadv: un network di utenti, uniti con l'obiettivo di pubblicizzarsi gratuitamente. Ciò avviene mediante la filosofia dello scambio reciproco di pubblicità. Megadv è regolamentato dai crediti pubblicitari che svolgono all'interno del sistema il ruolo di moneta di scambio, assicurando un sistema equo e meritocratico, rappresentano inoltre l'unica via per ottenere pubblicità.




Andrea Tedesco – Web Master/ / SEO & SEM Executive - Sviluppatore di Megadv.it

domenica 6 dicembre 2015

Imprenditorialità: peculiarità per esser un buon imprenditore!

L’imprenditorialità è “un'attività che implica la scoperta, la valutazione e l’utilizzo di opportunità di introduzione di nuovi beni e servizi, processi, materiali, modelli di business”.
Per ottenere il massimo rendimento è necessario un impegno di tipo organizzativo. L’attività imprenditoriale è volta alla realizzazione di profitto. Ciò significa che la decisione di sfruttare una certa opportunità verrà presa solo se i benefici attesi dallo sfruttamento saranno maggiori dei costi in cui è necessario incorrere per realizzarla. Imprenditori sono gli individui pronti a scoprire una certa opportunità, a sviluppare l'idea di come coglierla in pratica, ottenere le risorse necessarie, progettare l'organizzazione adatta e sviluppare una strategia d’azione adeguata per lo sfruttamento dell’opportunità.

Quando il talento, la voglia di fare, la creatività e l’innovazione incontrano l’opportunità nasce una nuova idea!

Alla base del successo di un’impresa vi è sempre la conoscenza degli aspetti specifici che caratterizzano il settore dove l’impresa va a operare. L’imprenditore è pertanto chiamato a possedere queste competenze e a circondarsi di collaboratori, dipendenti o consulenti che abbiano una buona esperienza specifica. Se hai intenzione di aprire un’impresa è importante innanzitutto scegliere un settore dove tu possa valorizzare le tue esperienze professionali, le  tue passioni o i tuoi hobby che pensi ti abbiano permesso di acquisire quelle conoscenze approfondite che possono fare la differenza rispetto a eventuali concorrenti. Inoltre, è altrettanto importante studiare in via preliminare quelle realtà imprenditoriali di successo  che ricoprono  un ruolo di leader nel settore dove intendi esercitare. Solo da un’analisi approfondita è possibile capire concretamente quali sono le particolari abilità o conoscenze che è opportuno avere o acquisire prima di avviare concretamente un’iniziativa imprenditoriale.

Andiamo a vedere alcuni aspetti peculiari di questo tema e che, a mio avviso, possono far la differenza.

LE RAGIONI PER DIVENTAR UN BUON IMPRENDITORE è il primo aspetto da considerare.
Esser imprenditori, innanzitutto, vuol dire gestire in toto, un’ attività economica. L’imprenditore ha molte responsabilità fra cui la più importante è creare ricchezza. Inutile girarci intorno: bisogna creare un bene o servizio che sia di utilità ad un cliente disposto a pagare per quel bene o servizio. Non ci si improvvisa imprenditori . Per questo motivo, prima di intraprendere una qualsiasi attività imprenditoriale, dobbiamo chiedere a noi stessi quali sono le ragioni dietro al nostro voler diventare imprenditore. Se sono valide allora possiamo iniziare a pensarci seriamente. Per valide intendo che non siano dettate dalla disperazione, dalla crisi, dalla mancanza di posti fissi dietro una scrivania: dobbiamo valutare con calma.  

I VANTAGGI.
Personalmente credo che il vantaggio più importante di essere un imprenditore è quello di lavorare per se stessi. Tutta la tua fatica non verrà dispersa a vantaggio altrui ma, nel bene e nel male, sarà tutta per te. Altro vantaggio è la soddisfazione personale: creare, curare e veder crescere il proprio progetto insieme a te. Il terzo buon motivo per diventare imprenditore è la liberta. Non dover timbrare il cartellino, poter gestire il proprio tempo come meglio crediamo senza dover sottostare a nessuno. Questi tre fattori possono portare nella nostra vita una solida dose di entusiasmo leva della giusta motivazione per andare a lavoro sereni.


SVANTAGGI. 
Come in tutte le cose abbiamo, anche in questo caso, l’altra faccia della medaglia. Esser imprenditore significa essere responsabili in prima persona della propria vita. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Dobbiamo saper prendere i rischi, dobbiamo essere pronti a vivere una vita più stressante perchè priva di certezze. Inoltre non abbiamo le tutele che un lavoratore dipendente ha: malattie, ferie, infortuni. Se sei il capo, non hai il tempo di avere l’influenza.

LE 12 CARATTERISTICHE DI UN BUON IMPRENDITORE.
1.Intraprendenza: un buon imprenditore deve avere la giusta dose di coraggio e intraprendenza, altrimenti il progetto non potrà mai prendere forma. Bisogna avere il coraggio di rischiare.

2.Pragmatismo: un buon leader non deve mai perdere il contatto con la realtà. L’eccessiva voglia di fare non deve far perdere di vista la realtà della situazione. Credere in se stessi va bene ma non eccedere troppo.

3.Pazienza: la realizzazione di un business ha bisogno di tempo. Tempo per farsi conoscere, tempo di avere una reputazione, tempo di crearsi una rete di contatti stabili. Per diventare imprenditore serve calma e pazienza.

4.Intuizione: a volte bisogna anticipare la massa. Non serve arrivare secondi.

5.Spirito di gruppo: creare un team efficienti, circondarsi di persone competenti e capaci di svolgere quel determinato ruolo. Creare un clima sereno.Si deve collaborare per ottenere un risultato.

6.Conoscenza: formazione e aggiornamento costante. Non è possibile rimanere indietro. Bisogna stare al passo con le tecnologie, conoscere le leggi, i vari aspetti del proprio business, le possibilità di crescita ecc…

7.Sangue freddo: l’imprenditore non può permettersi il lusso di perdere la calma e farsi prendere dal panico. Le situazioni di stress devono essere gestite nel migliore dei modi.

8.Creatività: viviamo in una società già strutturata, la creatività è il solo modo per creare profitto ed emergere, unita al coraggio e all’intuizione.

9.Rispetto: occorre aver rispetto delle regole, dei dipendenti, della clientela, dei collaboratori, degli avversari, di tutti.

10.Disciplina: lavorare per sè vuol dire duro lavoro. Il guadagno facile non esiste. Bisogna formarsi, impegnarsi, perseverare.

11.Ottimismo: credere sempre fortemente nel proprio progetto e quando le cose cambiamo strada, tu inventane una nuova! :D

12.Flessibilità: essere imprenditori richiede orari imprevedibili, riunioni all’ ultimo minuto, cambi improvvisi, problemi. Spesso, devi sapere di dover rinunciare alla tue cose quotidiane.





Claudia Siniscalchi - Consulente aziendale HR







venerdì 4 dicembre 2015

L'importanza del Sito Internet!



Viviamo nell’era della tecnologia, degli e-commerce, del web marketing, del lavoro da casa online, delle App!
Oggi piccole attività imprenditoriali, grandi aziende, liberi professionisti svolgono e se non è così devo adattarsi, gran parte del lavoro attraverso l’utilizzo del web. Ragion per cui, entra in gioco l’importanza del sito web: strumento di comunicazione fondamentale per ogni azienda. è infatti sempre più importante utilizzare le opportunità offerte dalla rete per promuovere e far conoscere la propria attività. Comunicare su internet significa poter raggiungere milioni di potenziali clienti. Bisogna aggiornarsi e formarsi sulle nuove forme di comunicazione e marketing sul web al fine di farsi conoscere, promuovere e vendere il proprio prodotto/servizio/consulenza.

Vediamo insieme quindi quali sono i vantaggi di un sito web aziendale e perchè è importante averne uno.

INFORMAZIONE.
Un sito web è uno strumento di comunicazione che deve essere il più efficace possibile, trasmettendo all’utente un messaggio chiaro ed immediato. In quest’ultimo dovranno essere facilmente accessibili le informazioni basilari sulla nostra attività. Quali sono gli orari di apertura? Cosa fate? Come vi si può contattare? Dove vi trovate? Cercate collaboratori? Cosa vendete? Sono solo alcune delle domande a cui un sito web può rispondere.

GOOGLE.
Le statistiche sull'uso dei motori di ricerca parlano chiaro, il 83% degli italiani che accedono ad Internet utilizza i motori di ricerca per trovare informazioni in previsione di un’acquisto. I clienti ti cercano su google, per cui  avere un sito web significa poter essere trovati e contattati da queste persone.

I CLIENTI SI INFORMANO SU GOOGLE.
Su internet i clienti si sentono liberi: essi possono informarsi ed approfondire i servizi e le offerte di un’azienda nel pieno anonimato, senza nessun contatto personale ed evitando di rilasciare informazioni private. Al cliente piace poter valutare e confrontare con calma le varie aziende che offrono il servizio o il bene che stà cercando.

L’IMPORTANZA DEL DOMINIO.
Un dominio corto, mnemonico, che lasci il segno ed includa le parole chiave essenziali per il posizionamento è il dominio perfetto. Spesso può essere già occupato (molto spesso!) e questo è un buon indicatore che quelle parole chiave funzionano sui motori.

CONCORRENZA.
La concorrenza, più o meno giovane e più o meno professionale, guadagna comunque credibilità istantanea possedendo un sito internet ben organizzato. I potenziali clienti acquisteranno con più facilità e velocità presso i concorrenti, se la vostra azienda non ha un sito web e quindi non è indicizzata nei motori di ricerca.

SITO PROFESSIONALE.
Ogni azienda deve avere un sito professionale ed efficiente, semplice nell'utilizzo, dinamico nei contenuti, e perchè no, anche dotato di una grafica accattivante e seducente.

L’ e-COMMERCE: NUOVO CANALE DI  VENDITA.
Grazie a nuovi sistemi di e-commerce ogni prodotto o servizio aziendale può essere facilmente venduto in rete senza limiti di orario e/o di quantità, tramite transazioni eseguite in tutta sicurezza da qualsiasi pc del mondo collegato ad internet. L'aspetto, fra l’altro, della riduzione dei costi per il venditore e della conseguente maggiore competitività (zero personale, zero magazzino, zero costi di struttura)

POSIZIONAMENTO SEO.
Con il termine SEO ( Search Engine Optimization, in acronimo SEO), si intendono tutte quelle attività volte ad ottenere la migliore rilevazione, analisi e lettura del sito webda parte dei motori di ricerca attraverso i loro spider, , al fine di migliorare (o mantenere) un elevato posizionamento nelle pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web.



Andrea Tedesco – Web Master/ / SEO & SEM Executive - Sviluppatore di Megadv.it





Strategia e cultura aziendale


"Abbi cari la tua vision e i tuoi sogni poiché sono i figli della tua anima; impronte indelebili del tuo successo finale".

Alla base di ogni realtà aziendale, a prescindere dalla sua attività tecnica, ci sono dei valori, atteggiamenti, situazioni, modus operandi che la struttura stessa crea, elabora, migliora, interiorizza e, soprattutto, trasferisce a tutti i membri. In poche parole, la CULTURA AZIENDALE è l’insieme dei valori dell’azienda stessa.



Secondo Edgar Shein – sociologo statunitense – la cultura organizzativa rappresenta  l’anima del gruppo, la sua essenza, la proprietà predominante che ne caratterizza le potenzialità e le debolezze. Un modello, frutto dell’esperienza, fonte delle dinamiche peculiari appartenenti al gruppo, applicato quotidianamente, anche inconsapevolmente, e destinato ad esser tramandato ai nuovi membri quale “modo corretto” di agire nel gruppo. La cultura sta ovunque. Un semplice modo per riassumere e far capire la cultura aziendale, ad esempio, ai nuovi arrivati è quello degli aneddoti che si narrano ripetutamente all’interno dell’impresa per provare ai nuovi arrivati l’importanza di determinati valori e l’entità dell’impegno dimostrato dal personale. Inoltre, ogni volta che si raccontano queste leggende, si rafforza la pressione fra colleghi, stimolando il personale a mettere in pratica I valori di fondo e a mantenere vive le tradizioni. La cultura aziendale, dopo essersi affermata, si tramanda in vari modi: con la selezione e la scelta di nuovi dipendenti capaci di una buona integrazione; con la sistematica educazione dei nuovi membri dell’organizzazione ai principi di base della cultura aziendale; attraverso gli sforzi dei dirigenti per ribadire i valori di fondo nelle dichiarazioni e nei colloqui quotidiani con il personale; con il frequente racconto degli aneddoti che rendono più semplice la cultura dell’impresa; con cerimonie regolari in onore dei membri dell’organizzazione che hanno assunto i comportamenti desiderati. Tra gli altri fattori che contribuisco all’affermazione e alla sostenibilità di una cultura forte ricordiamo la continuità della leadership; le dimensioni contenute del gruppo; la stabilità del personale; la concentrazione geografica delle operazioni; il successo organizzativo.
Una cultura aziendale assodata ed interiorizzata è, dunque, la chiave per il successo di una realtà che sia duratura nel tempo!
Oggi, più che in passato, il cliente è diventato esigente, pretende sempre di più e ha imparato a scegliere il prodotto o il servizio tra i tanti presenti sul mercato che più lo soddisfa. Prodotti e servizi sono il mezzo per la soddisfazione dei bisogni dei clienti: ma mentre i prodotti e servizi vanno e vengono, con sempre maggiore frequenza, i bisogni dei clienti rimangono e si evolvono. Se esistono due temi inesorabilmente interconnessi sono quelli della Strategia e della Cultura Aziendale. E’ quindi strano che buona parte della riflessione manageriale sulla Strategia non abbia considerato la Cultura come fattore imprescindibile per la sua implementazione. In passato si tendeva a definire l’attività dell’azienda in base ai prodotti che produceva (o servizi che erogava), piuttosto che per la sua capacità di soddisfare i bisogni che questi intendono soddisfare, oggi se un’impresa vuole rimanere sul mercato e crescere, non può più ragionare così. Deve avere una strategia aziendale chiara e ben definita.
La Strategia viene infatti spesso vista come un piano studiato razionalmente a tavolino che dovrebbe produrre risultati in un determinato periodo di tempo. Peccato che se una Strategia viene pensata solo in questo modo, senza far riferimento ai valori aziendali, non può realizzarsi. Tanto è vero che uno dei problemi maggiori nelle Strategie non è la loro costruzione a tavolino ma, appunto, la loro implementazione dato che si non considera adeguatamente la Cultura Aziendale.

Vision, mission e valori sono parte della strategia d'impresa, svolgono una funzione di comunicazione della strategia e rafforzano l'identità dell'organizzazione.


Claudia siniscalchi - Gestione, Sviluppo, Amm.ne delle Risorse Umane

www.imprenditivo.it

giovedì 3 dicembre 2015

Progettare in Europa è la strada ideale per lo sviluppo del territorio!

Programmazione Europea 2014-2020
Opportunità e sfide per lo sviluppo del territorio e dell’ economia locale

Avere una buona idea non basta. Saper progettare è importante, ma avere un’idea vincente sul mercato fa la differenza.  Magari l’idea progettale c’è, ma ancora continua a rimanere nel cassetto delle possibilità fintantoché non si aprono gli occhi sul grande bacino di opportunità e potenzialità offerte dall’Unione Europea. Ad oggi sono 960 i miliardi di euro stanziati nell’ambito della Strategia 2020, prevista dalla nuova Programmazione europea, per creare, innovare e crescere in diversi settori di interesse politico-sociale ed economico. Quello che spesso frena molti, giovani e meno giovani, a rischiare nella progettazione europea è la poca propensione a fare rete e a cercare partners con i quali creare e sviluppare soluzioni condivise sulle nuove sfide legate agli ambiti più classici come l'agricoltura a quelli più hi-tech come le smart-city e l'innovazione tecnologica. Le PMI possono innanzitutto accedere ai piani operativi regionali e nazionali dei fondi sociali europei (FSE) e del fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sui quali la Calabria –in grave ritardo rispetto alle altre regioni- è riuscita finalmente ad ottenere il via libera dalla Commissione. 



E’ notizia di pochi giorni la presentazione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria, che nei prossimi mesi porterà alla pubblicazione di bandi ad hoc a sostegno dell’agricoltura, dell’ambiente, della biodiversità, dello sviluppo e valorizzazione delle aree interne.
C’è bisogno quindi di progettare in linea con le priorità dell’Unione Europea, di lavorare sull’anali si dei problemi e degli obiettivi identificando gli stakeholders locali, nazionali e/o europei, quegli attori-chiave che condividono con noi l’interesse su una problematica specifica. Se, ad esempio, lavoro nel settore turistico in Calabria o vi intendo lavorare dovrò tener conto del disagio che esiste e delle motivazioni che ostacolano la crescita di un’azienda o il suo nascere. Progettare significa lavorare in sinergia, significa condividere l’analisi del problema insieme ad enti locali, associazioni di categoria, consulenti, scuole, enti di formazione e così via, valutando benefici, strategie e anche rischi concreti che impattano sulla realtà aziendale. La struttura di un progetto europeo segue la metodologia Gopp (Goal Oriented Project Planning), è orientata, dunque, agli obiettivi e ha bisogno del lavoro su più fronti e su più livelli. Per superare il vaglio della Commissione Europea e rendere finanziabile il progetto importante è riuscire a individuare in modo semplice e dettagliato il quadro logico degli interventi da realizzare e cioè: 1. Scopo ultimo del progetto; 2. Risultati attesi in termini di benefici e non di prodotti; 3. Attività che mi consentono di soddisfare i benefici attesi; 4. Effetti di medio/lungo periodo del progetto: come possono continuare nel tempo i benefici ottenuti. Per ogni risultato e attività previsti bisognerà individuare variabili, facilmente verificabili, che consentano di misurare il cambiamento sperato e ottenuto (ad esempio per il settore turistico l’aumento delle prenotazioni nelle strutture alberghiere). I bandi europei al momento attivi e quelli che verranno pubblicati nei prossimi mesi danno veramente spazio a qualsiasi idea: dalla cultura, sport e settore cinematografico (Europa Creativa) all’ambiente e innovazione tecnologica (Horizon 2020), dalle politiche giovanili (Erasmus+) a progetti per l’impegno della società civile sulle politiche europee (Europa per i cittadini).
Progettare in Europa è la strada ideale per la crescita delle realtà locali e lo sviluppo del territorio.

 Elisabetta Scerbo