Il segreto sta nel
capitale umano. Il talento non si può insegnare ma si può valutare!
Posto fisso,
avanzamento di carriera, maggiore professionalità e preparazione: tutti
concetti, ad oggi, molto discussi e posti al centro dell’attenzione. Siamo in
un’era in cui anni di investimenti formativi passati sui libri a sostenere
esami, a raggiungere risultati in tempi record, non trovano spesso la giusta
collocazione lavorativa. Tali presupposti non devono, tuttavia, far inciampare
nella trappola dell’insoddisfazione e dello smarrimento. Questo è il momento
paradossalmente giusto per non abbattersi, per investire su stessi e dar vita
ad un proprio lavoro, nuovo e creativo: questa è l’era delle tanto citate
STARTUP.
Con il termine
startup si identifica la fase iniziale, di avvio di una nuova impresa, cioè
quel periodo nel quale un'organizzazione cerca di rendere profittevole un'idea
attraverso determinati processi.
Prima di partire con
una startup il futuro imprenditore deve valutare attentamente la validità e la
fattibilità dell’idea attraverso un ben studiato e dettagliato piano strategico
di impresa mediante l’elaborazione del Business Plan. Per lanciar, dunque, una
startup di successo bisogna considerare e tener presenti alcuni determinanti
fattori.
In primis l’idea da
sola, non basta: essa si deve concretizzare ed essere, dunque, un progetto. Al
timone occorrono professionisti giusti e adatti a quel ruolo, con competenze
differenti in grado di sopperire a qualsiasi situazione e capace di creare un
team affiatato. Non è tutto. il modello di business va infatti definito e il
prodotto va testato sul mercato. Anche il mercato dev’essere sottoposto ad
un’attenta attività di comunicazione e marketing: studiare il target dei
clienti a cui vogliamo rivolgerci, scegliere i canali pubblicitari adatti,
uniti ad una oculata pianificazione e programmazione di tutte le operazioni
necessarie. È la mescolanza di tali elementi a rendere il nostro prodotto
sempre vincente.
Inquadrati questi
fattori ci chiediamo: “La startup avrà successo?”.
A mio avviso, e dopo
anni di attività di consulenza, il segreto sta nel capitale umano. Il talento
non si può insegnare ma si può valutare e di conseguenza migliorare. Questo
avviene attraverso strumenti di valutazione, gli assessment center, utili ad
individuare il possesso delle capacità necessarie a svolgere ogni tipo d’attività
professionale. Una capacità è fondata su comportamenti che permettono di
raggiungere risultati in collaborazione con altre persone, di affrontare temi
complessi, di presidiare specifiche situazioni complesse, di tenere sotto
controllo tensioni interpersonali, di innovare. Tale strumento, impiega simulazioni di situazioni
organizzative che consentono la rilevazione, da parte degli osservatori, dei
comportamenti fondamentali che dovranno esser messi in atto dalle persone
valutate. Suddette esercitazioni, richiamando il più possibile la realtà
aziendale, agiscono da stimolo per attivare i comportamenti che si vogliono
osservare e vagliare. Nel potenziale della valutazione, e dunque del
singolo, c’è il potenziale della
squadra. E’ importante analizzare e tener presente la capacità del team di
raggiungere certi risultati; omogeneità del gruppo ed eterogeneità delle
competenze, nel senso che la squadra deve essere coesa ma ben differenziata
nella competenza; infine, l’elemento più soggettivo, capire se c’è un leader,
se quel fuoco interiore che lo porta dritto, verso gli obiettivi. Fare startup
è durissimo e la prima valutazione è proprio la passione che si mette nel
proprio lavoro, passione che può lievitare certamente sul campo dell’esperienza
ma che anzitutto dev’essere condita dell’unico fattore capace di fare la differenza: la personalità.
Le necessità
evidenziate, la competitività fra le imprese ed il continuo ed inarrestabile
mutarsi delle variabili del sistema economico, incitano l'imprenditore a supportarsi
spesso di consulenti esterni al fine di avere accanto una rete di finestre,
capaci di far luce da angolazioni differenti e apportare miglioramenti alle
proprie strategie.
Il connubio
management aziendale - consulente esterno è sempre più ricercato e diffuso.
Questa rappresenta la chiave più rapida ed innovativa per raggiungere risultati
per altri impensabili. E’, dunque, un prezioso strumento di supporto, capace di
mettere nelle mani dell’imprenditore, la soluzione al problema.
Claudia Siniscalchi - Hr Consultant
imprenditivo.it