Iniziamo con questa parola: QUALITà!
Oggi parliamo proprio di qualità, qualità del tempo
impiegato, delle risorse utilizzate e della pianificazione in azienda.
Innanzitutto: qualsiasi caratteristica, proprietà o
condizione di una persona o di una cosa che serva a determinarne la natura e a
distinguerla dalle altre, questo è il significato della parola qualità.
Le aziende hanno, da tempo, "sentito" parlare di QUALITÀ TOTALE, ma
non tutte le aziende che hanno impostato programmi di Qualità Totale sono soddisfatte
dei risultati raggiunti, facendo, di conseguenza, bloccare diversi programmi. La causa, a mio avviso, è da ricercare nella
non corretta applicazione di due principi fondamentali che possono essere così
sintetizzati:
- mettere
la qualità al primo posto, intendendo per qualità la soddisfazione del cliente,
dal cliente finale a quelli interni;
- agevolare
il cambiamento culturale dell'azienda e dei suoi uomini, a cominciare dalla Direzione
aziendale che dovrebbe far passare l'azienda da "una vita da
parrocchia", che è alla base della struttura gerarchica, dove
ogni settore vive la propria vita senza preoccuparsi di quella degli
altri, ad "una vita per processi", dove tutti gli
interessati al processo sanno cosa succede a valle e a monte, anche in
riferimento ai loro comportamenti.
Ne consegue che la gestione delle risorse umane deve essere
rivolta a creare un clima partecipativo, che consenta di avere:
- il
decentramento delle responsabilità (delega).
- Non più esecutori passivi, ma persone responsabili che sanno sempre quello che fanno (contenuto); perché lo fanno (obiettivo); come farlo (metodologia).
- L'importanza
di fare bene il proprio lavoro e le implicazioni causate da ogni loro
ritardo ed errore.
- Introdurre
miglioramenti (miglioramenti continui con grande attenzione ai costi), un
sistema di controllo per eccezioni ed avere molta cura nella fase
preliminare ossia, pensare molto ed
approfondire bene il problema prima di tentarne la soluzione.
Quando un'azienda ha fatto propri questi due principi
sicuramente è in grado di avere sempre maggiori successi ed in particolare di
ottenere il miglioramento delle quote di mercato, del profitto e una costante
attenzione ai costi, sia diretti che indiretti.
E per questo è necessario che i principi della Qualità Totale
siano voluti e sentiti dalla Direzione aziendale e che tale intendimento sia
trasmesso a tutta l'azienda.
Quando si parla di impostare un programma di Qualità Totale,
bisogna sempre chiedersi se l'azienda è pronta, come si è detto, dal punto di
vista culturale, oltre che organizzativo, per acquisire e gestire queste
metodologie. Il primo passo quindi per avviare un discorso di questo tipo è capire
se vi è un ambiente adatto a far vivere la Qualità Totale.
È in questo contesto che emerge la necessità di misurare il
clima aziendale.
Il clima aziendale è un sistema di percezioni condivise
relativamente ai fenomeni organizzativi. E' il modo in cui i soggetti
percepiscono l'organizzazione ed in particolare, quali sono le loro credenze,
le aspettative, gli atteggiamenti, come vengono interpretati gli eventi, quali
sono i bisogni, i sentimenti, cosa viene dato per scontato, quali sono i
comportamenti attesi e quali premiati.
Il clima, che è innanzitutto una delle caratteristiche
essenziali di ogni organizzazione ed esercita un'influenza da non sottovalutare.
Dipende dal modo in cui vengono trattate le persone, o meglio da come le
persone percepiscono ed interpretano il modo in cui vengono trattate. Il clima
organizzativo deriva, in parte, dalla rappresentazione che i soggetti hanno
della "realtà", cioè dallo schema che guida le loro interpretazioni
nel permanente tentativo di comprendere e dare un significato agli eventi.
Un buon clima quindi permette all'organizzazione di
raggiungere più facilmente i suoi obiettivi ed ottenere dei buoni risultati in termini di
efficienza (prestazione/costi), oltre che in termini di armonia interna.
Sono numerosissime le variabili che possono essere
considerate influenti per l’oggetto del tema in questione. Dopo numerose
indagini e ricerche, sono emerse, per l'importanza che hanno avuto
nell'influenzare il clima organizzativo, dieci variabili:
- ambiente
fisico di lavoro;
- flusso
e fluidità del lavoro (processo);
- immagine
aziendale;
- informazioni
concernenti il lavoro (il contenuto);
- interesse
al lavoro;
- rapporti
interfunzionali;
- rapporti
con la gerarchia;
- rapporti
interpersonali;
- qualità
totale;
- supporto
alla creatività e al cambiamento.
Tratta le persone come se fossero ciò che
vorrebbero essere e le aiuterai a diventare ciò che possono essere – Goethe -
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