Programmazione Europea 2014-2020
Opportunità e
sfide per lo sviluppo del territorio e dell’ economia locale
Avere una buona
idea non basta. Saper progettare è importante, ma avere un’idea vincente sul
mercato fa la differenza. Magari l’idea
progettale c’è, ma ancora continua a rimanere nel cassetto delle possibilità fintantoché
non si aprono gli occhi sul grande bacino di opportunità e potenzialità offerte
dall’Unione Europea. Ad oggi sono 960 i miliardi di euro stanziati nell’ambito
della Strategia 2020, prevista dalla nuova Programmazione europea, per creare,
innovare e crescere in diversi settori di interesse politico-sociale ed
economico. Quello che spesso frena molti, giovani e meno giovani, a rischiare nella
progettazione europea è la poca propensione a fare rete e a cercare partners
con i quali creare e sviluppare soluzioni condivise sulle nuove sfide legate
agli ambiti più classici come l'agricoltura a quelli più hi-tech come le
smart-city e l'innovazione tecnologica. Le PMI possono innanzitutto accedere ai
piani operativi regionali e nazionali dei fondi sociali europei (FSE) e del
fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sui quali la Calabria –in grave
ritardo rispetto alle altre regioni- è riuscita finalmente ad ottenere il via
libera dalla Commissione.
C’è bisogno
quindi di progettare in linea con le priorità dell’Unione Europea, di lavorare
sull’anali si dei problemi e degli obiettivi identificando gli stakeholders
locali, nazionali e/o europei, quegli attori-chiave che condividono con noi
l’interesse su una problematica specifica. Se, ad esempio, lavoro nel settore
turistico in Calabria o vi intendo lavorare dovrò tener conto del disagio che
esiste e delle motivazioni che ostacolano la crescita di un’azienda o il suo nascere.
Progettare significa lavorare in sinergia, significa condividere l’analisi del
problema insieme ad enti locali, associazioni di categoria, consulenti, scuole,
enti di formazione e così via, valutando benefici, strategie e anche rischi
concreti che impattano sulla realtà aziendale. La struttura di un progetto europeo
segue la metodologia Gopp (Goal Oriented Project Planning), è orientata,
dunque, agli obiettivi e ha bisogno del lavoro su più fronti e su più livelli. Per
superare il vaglio della Commissione Europea e rendere finanziabile il progetto
importante è riuscire a individuare in modo semplice e dettagliato il quadro
logico degli interventi da realizzare e cioè: 1. Scopo ultimo del progetto; 2. Risultati
attesi in termini di benefici e non di prodotti; 3. Attività che mi consentono
di soddisfare i benefici attesi; 4. Effetti di medio/lungo periodo del
progetto: come possono continuare nel tempo i benefici ottenuti. Per ogni
risultato e attività previsti bisognerà individuare variabili, facilmente
verificabili, che consentano di misurare il cambiamento sperato e ottenuto (ad
esempio per il settore turistico l’aumento delle prenotazioni nelle strutture
alberghiere). I bandi europei al momento attivi e quelli che verranno
pubblicati nei prossimi mesi danno veramente spazio a qualsiasi idea: dalla
cultura, sport e settore cinematografico (Europa Creativa) all’ambiente e
innovazione tecnologica (Horizon 2020), dalle politiche giovanili (Erasmus+) a
progetti per l’impegno della società civile sulle politiche europee (Europa per
i cittadini).
Progettare in Europa è la strada ideale per la
crescita delle realtà locali e lo sviluppo del territorio.
Elisabetta
Scerbo
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